Sabato 13 maggio, presso il Circolo Graziosi, a Carpi, 200 alunni delle scuole secondarie di 1° grado dell’Unione Terre d’Argine, accompagnati dai loro docenti, hanno presentato i progetti realizzati nel corso dell’anno scolastico per il progetto “Ludo-coding: scienza, tecnica e robotica educativa”, realizzato grazie al sostegno della Fondazione CR Carpi e co-finanziato dall’Unione Terre d’Argine, nell’ambito dei progetti del Patto per la Scuola, in accordo di programma tra tutte le scuole, le Agenzie formative del territorio e l’Ente Locale.
Il progetto ha visto la partecipazione di oltre 200 alunni, suddivisi in 23 gruppi che, in orario pomeridiano, si sono incontrati per confrontarsi, analizzare, proporre soluzioni innovative sul tema proposto quest’anno: l’energia. I progetti scientifici che ne sono nati saranno illustrati alle famiglie e a un team di esperti del mondo accademico e scientifico che assisteranno alle presentazioni e potranno anche offrire agli studenti consigli tecnici e valorizzare ulteriormente gli aspetti innovativi delle proposte.
Nel corso di questi mesi di lavoro, gli alunni delle secondarie di 1° grado sono stati affiancati da tutor d’eccezione: alunni dell’ Ipsia Vallauri e del Liceo Fanti che hanno supportato i più piccoli nella programmazione e costruzione dei robot, oltre ad aver offerto occasioni di scambio di competenze sull’uso di diversi dispositivi, come i droni, i visori di realtà aumentata ed evoluzioni di robot con i lego.
La robotica educativa applicata alla progettazione scientifica ha consentito di sperimentare una diversa metodologia di apprendimento basata sul “learning by doing”, imparare sperimentando; si è appreso attraverso il lavoro in gruppo, il gioco, la comunicazione, ma anche dall’errore, che da fallimento diventa un nuovo punto di partenza. Giorno dopo giorno si sono sviluppate così tutte quelle particolari ‘skills’ (abilità), che rappresentano un vero e proprio bagaglio di competenze innovative, digitali e non solo.
Grazie a questo progetto si è raggiunto un ulteriore importante obiettivo: si è costituito un team di docenti di tecnologia, scienze e arte, che si ritrovano, almeno una volta ogni due mesi, per confrontare prassi, idee e difficoltà della didattica laboratoriale e della robotica educativa.
L’aumentato interesse per il progetto fa sì che questo sia solo un primo punto di partenza: già dal prossimo anno scolastico sarà importante provare a uscire dall’ambito meramente scientifico, allargando lo sguardo anche alle materie umanistiche; aumentando e diversificando l’uso della robotica educativa nell’interdisciplinarità, convinti che abbia un ruolo chiave non solo nei processi di apprendimento ma anche nelle diverse sfide quotidiane che tutti siamo chiamati ad affrontare.