L’emergenza ambientale è sotto gli occhi di tutti, i fenomeni estremi che in questi giorni hanno interessato l’intera Penisola, da Nord a Sud, hanno riacceso l’attenzione sulla necessità, non più  procrastinabile, di  ripensare le politiche ambientali.

 

 

L’Unione delle Terre d’Argine è impegnata da anni in questo percorso attraverso le attività del Centro di Educazione alla Sostenibilità (Ceas), che propone un servizio permanente dedicato all'Educazione Ambientale, intesa sempre più come un'educazione al futuro e al cambiamento consapevole. Si tratta di un organismo presente sui  territori dal 1991,  grazie al primo accordo tra la Provincia di Modena, il comune di Carpi e quello di Novi di Modena, e quindi nel 2000, con l’arrivo del comune di Soliera. In quella occasione, venne emanato un bando di gestione e da allora, la cooperativa Lumaca, coordinata da Giuliano Ferrari, ha l’incarico dello sviluppo e del coordinamento di tutte le attività. Il quadro territoriale si completa ora grazie alla recente entrata  del comune di Campogalliano.

 

“Le alluvioni che hanno interessato anche le nostre terre – commenta la sindaca di Campogalliano, Paola Guerzoni - nel mese di maggio, a cui si aggiungono i disastri di questi giorni nelle regioni del nord e del sud Italia, parlano chiaro: l’emergenza ambientale affligge tutti i territori e non è colpa semplicemente di condizioni meteo avverse. La scelta di aderire al Ceas parte dalla consapevolezza della centralità  della sensibilizzazione delle nuove generazioni verso temi decisivi che non possono essere esclusi dal percorso formativo, con l’obiettivo di favorire la disseminazione di buone pratiche e promuovere lo sviluppo di stili di vita che affrontino in modo sostenibile i bisogni del proprio tempo”.

 

Il servizio svolto dal Ceas e rivolto non solo alle scuole, ma anche ai cittadini, alle associazioni e alle aziende, si sviluppa attraverso diverse tipologie di interventi:

  • progetti di educazione ambientale per le scuole
  • consulenze e collaborazioni con i docenti
  • campagne di comunicazione, corsi e serate informative

“Il nostro lavoro tocca – aggiunge Giuliano Ferrari del Ceas -  temi legati alla sostenibilità a cui si aggiungono quelli presenti nell’Agenda 2030, la nostra bussola orientativa. Si parla di progetti che partono dalla prima infanzia e arrivano alle secondarie di secondo grado.  In termini di ricadute, lavoriamo affinché la coscienza ambientale delle nuove generazioni maturi, anche se quello che resta dopo il percorso dipende da tanti fattori. Abbiamo provato ad intervistare  ragazze e ragazzi di 20 anni che durante il periodo scolastico avevano partecipato ai nostri incontri, e devo dire che le risposte sono state incoraggianti: molti di loro hanno fatto tesoro di quelle esperienze anche nella vita quotidiana.  Una cosa che rileviamo ormai da tempo è la facilità di cogliere l’attenzione dei bambini e dei giovani e come soprattutto nelle primarie il messaggio passi direttamente alle famiglie; ci sono genitori che ci dicono scherzando, guarda nostro figlio ha fatto attività con voi e praticamente, ci ha detto come dovevamo stare al mondo. Il discorso cambia se parliamo di adulti, molto più difficili da coinvolgere anche perché in alcuni (pochi per fortuna) casi arroccati su teorie negazioniste”.

 

I temi che negli ultimi anni  sono passati per il dna degli studenti sono stati soprattutto quelli legati  all’acqua come risorsa primaria e la gestione dei rifiuti in un'ottica di riuso. Va fatto ancora molto sul fronte dell’inquinamento dell’aria, anche sollecitando comportamenti virtuosi come lo spegnimento dei motori quando si è fermi al semaforo o davanti all’entrata delle scuole.

 

“Il Ceas orienta il lavoro annuale - conclude Ferrari - su due binari: quello denominato ‘Alfabeto Ambiente’ che riguarda la  progettazione interna e si concretizza con proposte rivolte alle scuole. E quello dei progetti che imbastiamo insieme a  Regione Emilia Romagna, dove esiste una rete di centri di educazione ambientale i RES a cui anche il Ceas dell’Unione è accreditato. L’ultimo lavoro che prenderà forma in autunno è dedicato ai 17 goals dell’Agenda 2030: l’idea è quella di posizionare gli obiettivi dell’Agenda in alcuni punti del territorio e coinvolgere i cittadini in una sorta di caccia al tesoro collettiva”. 

 

Ceas attività con i cittadini 

 

Dati scuole Ceas

 

 

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