PATTO PER LA SCUOLA

  1. FINALITÀ
  2. AMBITO TERRITORIALE
  3. SOGGETTI COINVOLTI
  4. ORGANI
    4.1 Conferenza di servizio intercomunale
    4.2 Comitato di coordinamento
    4.3 Consulta dei genitori
    4.4 Commissioni tecniche
  5. DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI
  6. TEMATICHE PRIORITARIE PER LA PROGETTAZIONE
    6.1 Arricchimento dell’offerta formativa e sostegno all’eccellenza
    6.2 Educazione interculturale e integrazione dei ragazzi stranieri
    6.3 Sostegno alle funzioni genitoriali
    6.4 Contrasto all’evasione, alla dispersione scolastica e prevenzione del disagio
    6.5 Handicap e difficoltà di apprendimento
    6.6 Nuove tecnologie
    6.7 Continuità educativa e Didattica e orientamento
    6.8 Sistema integrato delle scuole d’infanzia
    6.9 Educazione motoria ed introduzione allo sport
    6.10 Educazione degli adulti
    6.11 Formazione docenti
    6.12 Qualità del sistema scolastico
  7. VERIFICA E RENDICONTAZIONE
  8. MODALITÀ D’ATTUAZIONE, MODIFICHE, INTEGRAZIONI E ACCORDI APPLICATIVI
  9. PERCORSO D’APPROVAZIONE
  10. DECORRENZA E DURATA


PATTO PER LA SCUOLA

Piano Territoriale per la promozione delle pari opportunità formative, per la prevenzione della dispersione scolastica e per la qualità della scuola
Il presidente dell’Unione dei Comuni
e
i Dirigenti delle Scuole di Base
Viste

Le norme in tema di autonomia scolastica, di decentramento amministrativo, la legge regionale n. 12/2003 “Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro”.

Riconosciuta

  • la positività dei risultati della sperimentazione, compiuta negli ultimi tre anni, in merito allo sviluppo dei rapporti di collaborazione tra Istituzioni Scolastiche e Amministrazioni del territorio distrettuale al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa;
  • la necessità di proseguire sulla strada intrapresa dal precedente accordo, denominato “Patto intercomunale per la Scuola di base” al fine di mantenere e sviluppare politiche scolastiche condivise e di livello territoriale.

Convengono che

  • il rapporto tra Scuola dell'autonomia e gli enti locali così come disegnato dalle progressive trasformazioni istituzionali e con riferimento al principio di sussidiarietà deve sempre più configurarsi non solo come momento di erogazione di servizi e reperimento di risorse, ma come luogo di partecipazione alla individuazione degli obiettivi, concertazione delle priorità, definizione delle strategie e valutazione della loro efficacia.
  • la riduzione dei trasferimenti statali alla scuola e ai comuni non può tradursi né in un impoverimento dell'offerta né in una moltiplicazione della domanda all'ente locale, ma impone un più forte e formale coinvolgimento della comunità e di tutte le istituzioni pubbliche nella tenuta e nella crescita del sistema educativo della città, nella costituzione di reti locali e regionali, nella corresponsabilità, nell'ambito dei reciproci ruoli e autonomia delle azioni
  • con la sottoscrizione del Patto per la Scuola, l’unione dei comuni e le scuole, nel riconoscimento della rispettiva autonomia e pari dignità istituzionale garantite dalla Costituzione, promuovono la partecipazione, i processi di inclusione, la cittadinanza consapevole.
  1. Finalità
    Attraverso la presente intesa, le parti si pongono l’obiettivo principale di raggiungere livelli qualitativi sempre più alti del sistema scolastico del nostro territorio, al fine di raggiungere il successo formativo di tutti i bambini e i ragazzi.
    In particolare, si opererà per:
  • sostenere l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche quale garanzia della libertà di insegnamento;
  • migliorare la fruibilità delle risorse che il territorio offre al fine dell’integrazione dell’offerta formativa;
  • mantenere un rapporto costante di confronto e di collaborazione progettuale che garantisca alti livelli dell'offerta formativa e la sua rispondenza alle esigenze delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, alle esigenze del territorio e del suo sviluppo.
  1. Ambito territoriale
    L’ambito territoriale di riferimento è quello dell’Unione dei Comuni.
  2. Soggetti coinvolti
    I soggetti coinvolti sono l’Unione dei Comuni e le Istituzioni scolastiche di Carpi, Novi di Modena, Soliera e Campogalliano.
  3. Organi
    4.1 Conferenza di servizio intercomunale
    La conferenza di servizio è composta da:
  • Presidenti di Istituto e Circolo delle scuole di base firmatarie (o suo delegato);
  • Dirigenti scolastici delle scuole di base firmatarie;
  • Presidente dell’Unione dei Comuni o suoi delegati;
  • Assessori alle Politiche Scolastiche dei quattro Comuni;
  • Il presidente delle commissioni consiliari relative o consigliere designato (laddove non esistano le commissioni).

La conferenza si riunisce almeno una volta all’anno – preferibilmente tra aprile/maggio:

  • per verifica i risultati del lavoro svolto nell’anno scolastico corrente;
  • per indicare le linee di indirizzo per l’anno scolastico successivo al coordinamento intercomunale delle scuole di base.

    4.2 Comitato di coordinamento
    Il Comitato di Coordinamento è composto da:
  • i dirigenti delle Scuole di base firmatarie;
  • l’Assessori alle Politiche Scolastiche dei quattro Comuni;
  • il dirigente del settore istruzione dell’Unione o suo delegato;
  • il portavoce della consulta dei genitori.

Il Coordinamento ha il compito di approfondire, progettare ed attuare le linee della presente intesa, gli indirizzi della Conferenza di Servizio, di individuare le fonti di finanziamento necessarie al sostegno dei progetti e di definire le regole di ripartizione delle risorse tra le scuole promotrici dei progetti stessi.
Nello svolgimento della propria attività, il Coordinamento si avvarrà del supporto delle Commissioni Tecniche e della Consulta dei genitori.

4.3 Consulta dei genitori
La consulta dei genitori è composta dai presidenti dei Consigli di Circolo/Istituto ed eventualmente da un rappresentante del Comitato Genitori. Elegge un suo portavoce che la rappresenta nel coordinamento.

4.4 Commissioni tecniche
Su indicazione del coordinamento, possono essere avviate commissioni e gruppi di lavoro per lo svolgimento delle aree tematiche specifiche e per l’esame di nuovi protocolli. La loro composizione sarà stabilita di volta in volta dal Coordinamento; di norma dovrà comprendere il dirigente del settore istruzione dell’Unione o suo delegato e un dirigente scolastico o suo delegato.
Esse hanno funzione di:

  • analisi e monitoraggio rispetto alle tematiche loro affidate;
  • proposta sulle linee progettuali;
  • costruzione dei progetti distrettuali;
  • verifica dei risultati per individuare i punti di eccellenza, le criticità, e le eventuali modifiche da apportare;
  • di proposta di percorsi formativi e di aggiornamento dei docenti nell’ambito tematico di loro competenza.
    Ogni commissione, in presenza di progetti trasversali, dovrà coinvolgere le altre interessate.
  1. Diffusione delle informazioni
    I Dirigenti scolastici, nel corso delle riunioni dei Consigli di Circolo o di Istituto, assumono l’impegno di trasmettere le informazioni sui lavori del Coordinamento delle Scuole di base e, con il supporto degli insegnanti incaricati, le informazioni sui lavori delle commissioni.

    I docenti membri delle commissioni assumono l’impegno di informare il collegio docenti di appartenenza sui lavori delle commissioni stesse e sui risultati raggiunti.

    Il settore istruzione dell’Unione rispetto alle riunioni del Coordinamento Scuole di base e della Conferenza di Servizio, i Coordinatori delle Commissioni rispetto alle riunioni delle commissioni stesse, assumono l’impegno di redigere documenti riassuntivi riportanti le discussioni avvenute e gli orientamenti assunti.

    Tali documenti saranno trasmessi attraverso un’apposita mailing-list alla quale potranno iscriversi tutti gli interessati (dirigenti, docenti, funzionari, amministratori e genitori).
  2. Tematiche prioritarie per la progettazione

    6.1 Arricchimento dell’offerta formativa e sostegno all’eccellenza
    Il patto promuove la conoscenze delle lingue europee, il miglioramento della fruibilità delle risorse del territorio, la diffusione delle proposte extracurricolari degli istituti culturali, dei percorsi di educazione ambientale, dei percorsi di educazione stradale, ed altro.

    6.2 Educazione interculturale e integrazione dei ragazzi stranieri
    Le parti si impegnano a favorire l’integrazione degli alunni stranieri attraverso una programmazione integrata degli interventi: accoglienza, apprendimento della lingua italiana, valorizzazione delle culture ed educazione interculturale. Il presente patto assume il protocollo distrettuale per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri nelle scuole, nel rispetto delle linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del MIUR del Febbraio 2006.

    6.3 Sostegno alle funzioni genitoriali
    Si attiveranno opportune iniziative in quanto nel corso degli ultimi anni, in relazione al cambiamento dei modelli educativi che si sono via via affermati, si rileva l’esigenza da parte delle famiglie di poter contare su servizi e/o iniziative volte al sostegno del ruolo genitoriale al fine di condividere esperienze, problematiche legate alla crescita dei figli, acquisire maggiori competenze educative.

    6.4 Contrasto all’evasione, alla dispersione scolastica e prevenzione del disagio
    Il patto recepisce il protocollo per la procedura di vigilanza del dovere all’istruzione e formazione. Rileva la maggiore incidenza del fenomeno del disagio socio-culturale, promuove progetti finalizzati alla sua prevenzione e superamento

    6.5 Handicap e difficoltà di apprendimento
    In ottemperanza alle legge 104/92 il presente Patto assume l’Accordo di Programma provinciale e distrettuale sull’handicap, promuovendo progetti e azioni finalizzati all’integrazione dei alunni con handicap e al sostegno del successo formativo dei soggetti con DSA.

    6.6 Nuove tecnologie
    Il patto valorizza le modalità innovative di comunicazione e le loro implicazioni nell’organizzazione della cultura, della società, della scuola. Promuove la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e multimediali, e sostiene la diffusione dei nuovi linguaggi.

    6.7 Continuità educativa e Didattica e orientamento
    Le Scuole e le Amministrazioni Comunali si impegnano a collaborare affinché vengano mantenuti e potenziati i progetti di continuità educativa e didattica orizzontale (tra scuole dello stesso ordine e grado) e verticale (tra nidi e scuole d’infanzia, scuole d’infanzia e scuole primarie, scuole primarie e scuole secondarie di 1° e 2°).

    Il patto - in coordinamento coi i progetti attuati dalla provincia - promuove azioni di supporto alla creazione di una rete dei soggetti coinvolti nei percorsi di orientamento (scuole secondarie di 1° e 2° grado, centri di formazione professionale) al fine di contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo.

    6.8 Sistema integrato delle scuole d’infanzia
    Il patto promuove il sistema integrato delle scuole dell’infanzia, con particolare riferimento alla progettazione comune per la fascia d’età interessata, alla continuità educativa e alle formazione dei docenti.

    6.9 Educazione motoria ed introduzione allo sport
    Il patto opera per la diffusione della pratica motoria e dell’attività sportiva anche con la collaborazione delle realtà associative del territorio.

    6.10 Educazione degli adulti
    Le Parti si impegnano a supportare l’educazione degli adulti intesa come strategia per la soddisfazione dei bisogni di apprendimento della persona, per la promozione dell’ occupabilità, dell’inclusione sociale, dell’autorealizzazione e di una cittadinanza attiva.

    6.11 Formazione docenti
    Il patto sostiene la formazione dei docenti, nella consapevolezza che la qualità della didattica è elemento fondamentale della qualità del sistema scolastico.

    6.12 Qualità del sistema scolastico
    Le parti si impegnano, pertanto, a monitorare, tramite sistemi da definire, l’opinione degli utenti al fine di rilevare eventuali margini di miglioramento dell’offerta formativa e dell’organizzazione dei servizi di supporto.
  3. Verifica e rendicontazione
    Le parti concordano sulla necessità, rispetto ai progetti in fase di attuazione e ai progetti futuri, di predisporre percorsi di verifica dei risultati ottenuti e strumenti adeguati per la rendicontazione delle fonti e quantità dei finanziamenti e delle spese.

    Tali verifiche si rendono necessarie al fine di valutare l’opportunità di apportare modifiche ai percorsi di progettazione o realizzazione dei progetti.

    Tali risultati dovranno essere presentati in sede di Conferenza di servizio e allegati ai successivi progetti di sviluppo, inerenti alle stesse tematiche.
  4. Modalità d’attuazione, modifiche, integrazioni e accordi applicativi
    1. Le modalità di attuazione degli obiettivi, delle linee di indirizzo e delle finalità saranno esplicitate nel disciplinare concordato successivamente fra le parti e che verrà allegato al presente documento.
    2. Le Parti si impegnano a integrare o modificare il presente patto, anche prima della scadenza di cui al successivo articolo 10 , qualora lo si ritenga necessario o opportuno, anche in ragione di norme sopravvenute.
    3. In applicazione del presente Patto le Parti possono stipulare accordi di durata temporale anche inferiore alla durata del Patto stesso.
    4. Sono parte integrante del patto i seguenti accordi:
    • il protocollo distrettuale per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni di cui al punto 6.2
    • il protocollo per la procedura di vigilanza del dovere all’istruzione e formazione di cui al 6.4.
    • l’accordo di programma provinciale e distrettuale sull’handicap di cui al 6.5
  5. Percorso d’approvazione
    Le parti convengono che, vista l’importanza del presente documento e, quindi, la necessità che esso sia ampiamente condiviso, l’approvazione nel Consiglio dell’Unione deve essere preceduta dalla sua approvazione da parte dei Collegi Docenti e dei Consigli di Istituto e di Circolo.
  6. Decorrenza e durata
    Il presente patto territoriale decorre dalla data di approvazione nel Consiglio dell’Unione e scadrà il 30/06/2009.

 

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